045 – ETA CARINAE….UNA VERA STAR!!!!!

Mi sento di dedicare una pagina a questa particolare stella: ETA CARINAE!! Avevo già messo una sua foto nella pagina dedicata alla morte delle stelle, ma questa volta vorrei dedicarle tutto il testo! Spero possiate divertirvi. Del perche’ solo lei lo capirete leggendo quanto segue, si tratta infatti di un astro molto particolare, come gia’ si puo’ vedere dalle foto!!!

Eta Cariane
Eta Cariane

Prima di tutto diamone le coordinate: ETA CARINAE appartiene alla costellazione della Carena  nel cielo australe; e’ comunque visibile bassa all’orizzonte anche dalle nostre zone avendo una declinazione retta nella sfera celeste di -59°. E’ conosciuta anche con i nomi di Foramen o Tseen She. E’ una stella enorme: viene catalogata come ipergigante; considerando il nostro Sole come 1, Eta Carinae e’ 150 volte piu’ grande; il suo raggio supera quello della nostra stella di 80 volte; e giusto per non farsi mancare nulla, questa stella per sua natura e’ gia’ molto luminosa, ma non le bastava: e’ accreditata come una delle piu’ luminose del cielo: sempre partendo dal nostro Sole come luminosita’ 1, Eta Carinae e’ 5 milioni di volte piu’ luminosa!!!!!!! La sua distanza da noi e’ di 7500 anni luce (per la potenza di questa stella, tutto sommato non e’ un granche’!!!!!).

La supernova SN 2006 GY (in alto a dx) e la galassia che la ospita NGC 1260 (in basso a sx)
La supernova SN 2006 GY (in alto a dx) e la galassia che la ospita NGC 1260 (in basso a sx) il 18 settembre 2006 - foto a raggi X del Telescopio CHANDRA

Come si nota nella foto qui sopra, stelle molto massicce come Eta Carinae, dispongono di una struttura, di una potenza e di una energia per noi inimmaginabili! Nella foto qui sopra la supernova SN 2006 GY (una stella massiccia appena esplosa) e’ stata in grado di superare in lumunosita’ la galassia NGC 1260 che la ospita; questa galassia (e di conseguenza la supernova) si trova a 238 milioni di anni luce da noi. E’ stata considerata per tanto tempo la supernova piu’ luminosa mai osservata; ora sembra che questo primato sia stato rubato da un’altra supernova esplosa prima, ma la cui analisi dei dati potrebbero confermare questo incredibile primato: si tratta di SN 2005 AP. Questi astri che hanno prodotto delle supernove (a volte anche delle ipernova data la mole e se non perdono troppa massa durante le ultime fasidi vita prima dell’esplosione) erano tutte delle ipergiganti come Eta Carinae! Solo delle stelle estrememente massicce possono essere in grado di esibire tanta potenza!

Eta Carinae ripresa dal Telescopio Spaziale SPITZER
La nebulosa Buco della Serratura dove si trova Eta Carinae ripresa dal Telescopio Spaziale SPITZER - Questa e' una zona di intensa formazione stellare

Alcuni astronomi, avendo visto in Eta Carinae e in SN 2006 GY una somiglianza, si sono “divertiti” a fare alcuni paragoni: se la nostra in esame dovesse esplodere (il che sembra un evento abbastanza vicino…..) Eta Carinae, rispetto alla supernova, e’ 32000 volte piu’ vicina, quindi se esplodesse ora, raggiungerebbe una magnitudine apparente di -7,5 che tradotto significa che la stella sarebbe visibile anche di giorno e la notte la sua luce sarebbe sufficiente per leggersi un bel libro senza l’ausilio di una lampadina!!!!!!!! Altri scienziati si sono premurati di rassicurare i terrestri che non c’e’ nessun problema per la vita sul nostro pianeta 🙂 ……..Ma restando ai nostri giorni, e’ incredibile dire che ora Eta Carinae e’ invisibile a occhio nudo!!! Se la dovessimo osservare con un telescopio amatoriale, la si vedrebbe di colore bluastro, con qualche piccolo dettaglio della nebulosa, ma come stella sembrerebbe del tutto anonima!!! Quando Halley la osservo’ la prima volta nel 1677, la sua magniturine era pari a 4, poi si registro’ un prograssivo aumento e nel 1782 un nuovo declino; poi, nel 1820, ancora un aumento, fino al 1843 dove si ebbe la testimonianza della sua “nuova” luminosita’! Eta Carinae e’ infatti una stella pulsante o come precedentemente scritto: una variabile di tipo S Doradus!

Animazione della pulsazione di Eta Carinae
Animazione della pulsazione di Eta Carinae

Alla luce di quanto scritto sopra, mi sento di rassicurare i lettori dicendo che stelle cosi’ sono molto rare all’interno di una Galassia come la nostra: i dati ne stimano poche decine! E’ quanto meno interessante che Eta Carinae sia a meno di 3 kpc da noi (3 kiloparsec – si ricorda che 1 parsec = 3.26 anni luce)! Le date sopra citate hanno reso questa ipergigante una astro ancora da definire nelle sue dinamiche! La data del 1843 infatti l’ha incoronata come la seconda stella piu’ luminosa del cielo dopo Sirio; ancora pero’ sono da accertare le cause di questa poderosa “esplosione” di luminosita’: si pensa a brillamenti molto intensi dovuti alla pressione di radiazione (*) accumulata. Si e’ anche concluso che questo forte brillamento del 1843 possa essere stato un “tentativo” poi fallito, di esplodere come supervona; questa ipotesi e’ stata fatta provando a determinare la quantita’ di materia espulsa dalla stella in pochi anni: pare ne sia stata eiettata nello spazio tanta quanta ne viene prodotta durante l’esplosione di una supernova! Si e’ pensato anche a un momento di grande instabilita’ superficiale della stella che ha portato la materia coronale a incendiarsi. Ricordiamo che stelle della massa di Eta Carinae hanno vita breve, poiche’ tendono a bruciare il loro idrogeno in poco tempo: qualche milione di anni contro i 9 miliardi, per esempio, del nostro Sole.

Eta Carinae ai raggi X
Eta Carinae ai raggi X

Recenti osservazioni hanno portato a pensare che la stella possa avere una compagna che ruoti attorno a lei con un orbita fortemente ellittica di 5,52 anni. Grazie a delle osservazioni radio, mirate proprio a scoprire la compagna, si e’ potuto osservare l’emissioni di onde nella banda desiderata, tipiche dell’interazione fra venti stellari nei sistemi binari. Anche le successive anlisi spettroscopiche dimostrano un progressivo indebolimento dello spettro della stella sempre ogni 5,52 anni, segno “quasi” incontrovertibile che qualcosa, a cadenza regolare, si frappone fra noi ed Eta Carinae e disturba le nostre osservazioni. Ma come sempre in astronomia, e’ successo qualcosa proprio a gennaio di questo anno 2009 che ha disatteso le previsioni (ecco il perche’ di quel quasi fra virgolette!!!!): il regolare ciclo di 5,52 anni di cui sopra e’ stato anticipato! Il motivo di questo sfasamento e’ ancora oggetto di studio.

Eta Carinae in una composizione di mmagini tra Chandra (banda X) e Hubble (nellottico)
Eta Carinae in una composizione di mmagini tra il Telescopio Chandra (banda X) e il grandissimo Telescopio Hubble (nell'ottico)

Quello che piu’ interessa ora e’ il destino di questa stella. Non avendo dati certi sul suo passato, ci sono solo ipotesi sul suo futuro che sono pero’ contrastanti: alcuni dicono che entro poche decine di anni Eta Carinae dovrebbe esplodere (se dovesse succedere, mi riterro’ personalmente una privilegiata per poter assistere a un simile evento di persona, anche se………); altri sostengono che la stella abbia ancora molto carburante da bruciare e quindi l’esplosione andrebbe rimandata di qualche migliaio o forse milioncino d’anni. Comunque si metteranno le cose per Eta Carinae, le ipotesi del suo percorso di fine vita dovrebbero essere le seguenti: attualmente e’ considerata una variabile S Doradus, ma passato questo momento, la stella potrebbe entrare nella fase di stella di tipo WOLF RAYET (si veda pagina precedente 044 – STELLE VARIABILI); se durante questi passaggi la stella dovesse perdere troppa massa, nonostante il suo status di ipergigante, non esplodera’ come ipernova, ma come una “normale” supernova.

La supernova SN 2006 JC ripresa nellultravioletto - Si noti che l'alone intorno e la galassi UGC che la ospita
La supernova SN 2006 JC ripresa nell'ultravioletto - Si noti che l'alone bluastro intorno e' la galassia UGC 4904 che la ospita

Nel 2004 si osservo’ in una galassia lontana (UGC 4904) un fenomeno analogo ai brillamenti di Eta Carinae. La stella sembrava esplosa in una ipernova, ma in realta’ era ancora li e vi rimase per altri due anni, per esplodere solo nel 2006 come supernova (SN 2006 JC). La massa esplulsa dal brillamento della stella nel 2004 e’ stata stimata in un corrispoettivo di 20 masse gioviane! Un altro esempio di esplosione di stella massiccia lo abbiamo notato nella foto piu’ sopra con la galassia NGC 1260 e la supernova SN 2006 GY.

La galassia NGC 1058 e la supernova SN 2007 GR - si noti la luminosita della supernova rispetto al centro della galassia che la ospita
La galassia NGC 1058 (a 23 milioni di anni luce da noi nella costellazione del Perseo) e la supernova SN 2007 GR - si noti la luminosita' della supernova rispetto al centro della galassia che la ospita

Le stime di alcuni dati sugli effetti dell’esplosione qui nel nostro sistema solare sono da prendere con le molle, ma pare comunque divertente farci un pensierino sopra. Dato che le forze in gioco sono troppo grandi per degli esperimenti concreti, alcuni ipotizzano che la nostra biosfera ci proteggera’ delle radiazioni (soprattutto quelle gamma) che sono dannosissime per la vita. Altri credono che le zone alte dell’atmosfera, soprattutto l’ozonosfera potra’ avere dei danni seri e con ripercussioni sulla vita. Certo e’ che il botto provochera’ una eiettazione nello spazio di una grande quantita’ di energia che, ci piaccia o no, arrivera’ anche qui da noi: pare che alcune stime abbiano calcolato che un evetuale lampo gamma prodotto dal collasso del nucleo possa generare negli strati alti della nostra atmosfera un’energia pari a 4,2 × 1012 J per chilometro quadro (J= Joule ricordiamo che 1 Joule equivale a 1 Watt al secondo) !!!!!!! La cosa brutta e’ che questo calcolo supera di 10 volte la dose letale di energia gamma che ogni forma di vita può sopportare………..ma questo solo se uno dei due poli di Eta Carinae dovesse puntare verso di noi: e’ infatti da li che i lampi gamma fuoriesco. Attualmente la “bocca del cannone” pare orientata altrove 🙂

Schema del collasso di una stella massiccia, della produzione dei lampi gamma dai poli e conseguente nascita di un buco nero.
Schema del collasso di una stella massiccia, della produzione dei lampi gamma dai poli e conseguente nascita di un buco nero.

Al di la’ delle notizie catastrofiche (che non e’ mai bene prendere sul serio o di contro ignorare del tutto), bisogna sempre tenere conto che la strada che l’energia deve percorrere per arrivare fino a noi e’ lunga 7500 anni luce e in mezzo ci sono altre stelle e il materiale intergalattico dei bracci, nonche’ il fatto che Eta Carinae potrebbe avere come si e’ detto sopra, una compagna che aiuterebbe a spalmare questa grande energia!

NGC 3372 e la nebulosa entro cui alloggia anche la nostra Eta Carinae - Su questa foto e stato segnato lo schema di tutta la regione
NGC 3372 e la nebulosa entro cui alloggia anche la nostra Eta Carinae - Su questa foto e stato segnato lo schema di tutta la regione

Dal Cosmo e’ tutto……..

Francesca

(*) pressione di radiazione: e’ la pressione esercitata su una qualsiasi superficie esposta a radiazione elettromagnetica (si veda la pagina 024 – IL PIU’ IMPORTANTE DELL’UNIVERSO)