ALLA RICERCA DI UNA NUOVA TERRA

Alla ricerca di una nuova terra è un libro entusiasmante che ripercorre tutti i passi della ricerca di esopianeti.

La copertina dell’edizione italiana del libro.

La ricerca di una nuova Terra non è né semplice, né scontata. Il nostro pianeta non è particolarmente grande, né luminoso. Visti da lontano, come ci fotografò la Voyager 1 da 6.086.176.360 di km, siamo nulla; visti da un’altra stella anche se “relativamente” vicina, siamo ancora più….insignificanti! Cercare un pianeta che abbia caratteristiche simile al nostro è quindi difficile, molto difficile, si…ma non impossibile. I dati recenti sono li a testimoniarlo, ma per fare questo il percorso è stato lungo e tortuoso.

La Terra vista dalla Voyager 1 da 6 086 176 360 km – Credits: NASA

La vera storia della ricerca di un pianeta come il nostro, parte con la ricerca degli esopianeti in generale. Di falsi allarmi ce ne furono molti in passato, ma solo nel 1995 con la conferma che attorno a una stella come la nostra ruotava un  pianeta denominato 51 Pegasi b si capì che la ricerca di questi oggetti era di fatto partita.

Inizialmente pochi credettero a questa scoperta fatta da Mayor e Queloz (gli scienziati che scoprirono 51 Pegasi b); loro fecero infatti controlli su controlli per confermare i dati, prima di dare in pasto la notizia alla stampa, perchè prima di loro altri avevano fallito sull’onda dell’entusiasmo e della fretta di arrivare per primi.  Quello che emerse dai dati però non fu un pianeta accogliente e protettivo come il nostro, ma il prototipo di quelli che oggi classifichiamo come gioviani caldi.

Ma non solo, mentre lentamente si scoprivano altri pianeti, emergeva che il modello “Sistema Solare” non era un modello standard, anzi: pareva che trovare un Sistema Stellare simile al nostro fosse (e tutt’ora è) poco scontato.  Noi non siamo il prototipo.

Ne Alla ricerca di una nuova terra viene sottolineato come la ricerca di questi oggetti possa essere un’opportunità per verificare la presenza di questi oggetti nella nostra galassia. Costruire un modello standard per i Sistemi Stellari che ci porti a consolidare le nostre conoscenze su come si formano i sistemi planetari dopo la contrazione della nube molecolare. In ultimo trovare pianeti sempre più piccoli fino a scovarne uno come il nostro.

Questa ricerca ci ha fatto anche comprendere che le stelle come la nostra non sono sempre così benevole come si pensava. Il Sole rientra in una piccola nicchia di stelle gialle poco attive. Cosa che invece non succede alla maggioranza delle stelle gialle che molto spesso sono troppo vive per ospitare la vita, troppe radiazioni distruttive.

Alla ricerca di una nuova terra è di fatto la storia di questa ricerca, di come la caparbietà degli scienziati abbia portato alla messa in orbita da parte delle maggiori agenzie spaziali, telescopi che hanno permesso di trovare quei piccoli e “timidi” esopianeti. Da CoRoT a Kepler, passando dai grandi occhi a terra come HIRES e HARPS, fino ad arrivare a TESS; i fallimenti di missioni mai nate come Darwin e TPF (Terrestrial Planet Finder). 

A mio giudizio un libro davvero entusiasmante, che alla fine ci costringe a porci un’importante domanda: ma stiamo cercando pianeti simili al nostro o stiamo cercano qualcuno simile a noi? La vita, infondo, (per come la vedo io) non ha solo la nostra forma, non è detto che debba essere solo a base carbonio; la ricerca altrove di qualcosa “come noi” ci permetterà di capire se il nostro Universo pullula di vita in senso molto ampio oppure solo poche e piccole sacche permettono agli esseri viventi di prendere forma.

Dal Cosmo è tutto.

CIELI SERENI