BEPICOLOMBO E IL PIANETA MERCURIO

BepiColombo è il nome della prossima missione ESA/JAXA diretta verso il pianeta Mercurio.

Rimandato già due volte (nel 2016 e nel 2017), il lancio della sonda dovrebbe avvenire fra 5 ottobre e il 29 novembre di quest’anno; ovvero durante la finestra di lancio per poter permettere a BepiColombo di dirigersi verso il primo dei pianeti del Sistema Solare.

Ricostruzione artistica delle sonde MPO e MMO che compongono Bebicolombo – Credits: degli aventi diritto

La partenza è prevista dallo spazioporto europeo a Kourou nella Guiana francese, con un vettore Ariane 5. La missione consta di due sonde distinte e autonome che opereranno nell’orbita di Mercurio. Inizialmente era previsto anche un piccolo rover, ma gli eccessivi costi ad esso correlato, hanno impedito di inserirlo nel progetto finale.

La traiettoria per raggiungere Mercurio, prevederà un fly-by (sorvolo ravvicinato) con la Terra nell’aprile 2020, e due fly-by con Venere nell’ottobre 2020 e nell’agosto 2021; dopo di che, sei fly-by con Mercurio stesso, fino alla presunta data di messa in orbita attorno al pianeta all’inizio di dicembre 2025. I fly-by sono di fatto degli utilissimi strumenti per acquistare spinta propulsiva ed effettuare correzioni di rotta, grazie alla così detta fionda gravitazionale che imprime energia alla navicella senza dover accendere i motori propulsori, la cui utilità è massima durante la fase di rallentamento e messa in orbita una volta giunti presso l’obbiettivo finale.

Profilo del pianeta Mercurio preso dalla sonda Messenger (NASA) – Credits: NASA

La parte europea della sonda è denominata Mercury Planetary Orbiter (MPO): progettata e costruita sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è una sonda stabilizzata a tre assi con orbita bassa e nadir pointing; dedicato in particolare alle osservazioni di remote sensing e alla radioscienza.

La parte giapponese è denominata Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO): progettata e costruita sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) con contributi scientifici e tecnologici europei, che si basa su un modulo stabilizzato per rotazione con orbita particolarmente eccentrica; dedicato alla misura di campi magnetici, onde e particelle.

Un ulteriore elemento di BepiColombo è Mercury Transfer Module (MTM): anche questo elemento è progettato e costruito in Europa e serve unicamente durante la fase di viaggio e per l’inserimento in orbita. Non ha carico scientifico.

I principali obiettivi scientifici della missione sono:

  • studiare l’origine, l’evoluzione e il moto di un pianeta che orbita vicino alla propria stella,
  • analizzarne le caratteristiche planetologiche: forma, struttura, composizione superficiale e struttura interna,
  • investigare le proprietà dell’esosfera e le sue dinamiche di interazione,
  • individuare l’origine del campo magnetico e le caratteristiche della magnetosfera,
  • validare le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein.

Il nome della sonda è un omaggio a un fisico, matematico, astronomo e ingegnere italiano, famoso in tutto il mondo Giuseppe Colombo (detto Bepi).

Il contributo italiano alla missione non è solo nel nome però, come sempre il nostro paese è in prima fila con la ricerca spaziale, infatti 4 su 11 esperimenti sono targati ASI.

  • SIMBIO-SYS, un sistema integrato di osservazione della superficie e caratterizzazione del pianeta con camere (HRIC e STC) e uno spettroscopio (VIHI) sviluppato da Selex e a guida scientifica ASI;
  • ISA, l’accelerometro ad alta sensibilità, sviluppato da INAF e TAS-I.
  • MORE, l’esperimento di radioscienza basato sul trasponditore di bordo in banda Ka (KaT), ancora di TAS-I. Per MORE, la responsabilità scientifica è dell’Università di Roma Sapienza, con il supporto di JPL/NASA;
  • SERENA, l’esperimento per lo studio dell’ambiente particellare mediante i due analizzatore di particelle neutre (NPA) ELENA e STOFIO, quest’ultimo realizzato dalla Southwest Research Institute-USA, e due spettrometri di ioni (IS) MIPA e PICAM, a responsabilità scientifica di IFSI, ENEA, ISM e IFN e industriale di CGS e AMDL.

L’umanità quindi, tornerà a esplorare il piccolo pianeta roccioso vicino al Sole, dopo il successo della sonda NASA Messenger, che terminò la missione nel 2015.

Dal Cosmo è tutto.

CIELI SERENI

(Fonti: ASIwiki )