GRASSO TOSSICO SPAZIALE

Grasso tossico spaziale è la sostanza che permea lo spazio interstellare oltre alle polveri; nella fattispecie parliamo di carbonio alifatico, una forma oleosa di carbonio legato all’idrogeno.

Rappresentazione artistica del “grasso” interstellare – Crediti D. Young (2011), The Galactic Center. Flickr – CreativeCommons

I composti alifatici comprendono molecole come il metano, il butano e l’acetilene (fra gli altri).

Gli astronomi della University of New South Wales (UNSW) in Australia e della Ege University in Turchia, hanno scoperto che il grasso interstellare è cinque volte più abbondante nella Via Lattea rispetto alle precedenti stime.

Il professor Tim Schmidt  della UNSW di Sydney ha detto in un comunicato “È un grasso sporco, probabilmente tossico e si forma solo nell’ambiente dello spazio interstellare (e nel nostro laboratorio)“, ha aggiunto.

Gli scienziati sono interessati al carbonio alifatico, perché è tra i diversi tipi di carbonio che vengono filtrati dalle stelle. È un ingrediente importante nella formazione di nuove stelle e pianeti, quindi valutare la sua abbondanza è essenziale se gli astronomi vogliono capire con precisione com’è fatto l’Universo. Inoltre, non sappiamo esattamente quanto carbonio – l’elemento essenziale per la vita – ci sia nel Cosmo. Le attuali osservazioni suggeriscono che solo la metà di ciò che ci si aspetta si possa trovare nella forma pura del carbonio – il resto è chimicamente legato in due forme principali: tipo grasso (alifatico) e naftalina (aromatico).

La nostra Galassia in evidenza l’alone centrale – Crediti degli aventi diritto

Il team UNSW/Ege ha ricreato in laboratorio un materiale con le stesse proprietà della polvere interstellare. Hanno imitato il processo mediante il quale le molecole organiche sono sintetizzate nei deflussi di stelle di carbonio, espandendo un plasma contenente carbonio in una camera a vuoto a bassa temperatura. Il materiale è stato raccolto e quindi analizzato mediante una combinazione di tecniche. Usando la risonanza magnetica e la spettroscopia (dividendo la luce nelle sue lunghezze d’onda costitutive), sono stati in grado di determinare quanto fortemente il materiale ha assorbito la luce con una certa lunghezza d’onda dell’infrarosso, cercando un marker per il carbonio alifatico.

La combinazione dei risultati del nostro laboratorio con le misurazioni degli osservatori astronomici, ci consente di misurare la quantità di carbonio alifatico tra noi e le stelle“, ha spiegato sempre il professor Tim Schmidt.

I ricercatori hanno scoperto che ci sono circa 100 atomi di grasso spaziale per ogni milione di atomi di idrogeno, che rappresentano tra un quarto e la metà del carbonio disponibile. Nella Via Lattea, ciò equivale a circa 10 miliardi di trilioni di tonnellate di materia grassa (o abbastanza per 40 trilioni di miliardi di miliardi di pacchetti di burro).

Le avvertenze del professor Schmidt sono però chiare: “Questo grasso spaziale non è il tipo di cosa che vorresti spalmare su una fetta di pane tostato! È anche intrigante che materiale organico di questo tipo – il materiale che viene incorporato nei sistemi planetari – sia così abbondante. “

Il team ora vuole determinare l’abbondanza del carbonio simile alla naftalina, che comporterà un lavoro ancora più impegnativo in laboratorio. Stabilendo la quantità di ogni tipo di carbonio che si potrebbe trovare nella polvere interstellare, sapranno con precisione quanta parte di questo elemento è necessario per creare la vita.

Dal Cosmo è tutto.

CIELI SERENI

(Fonte: ras.ac.uk )