KEPLER 22b: UN PIANETA ABITABILE?

Ci sono notizie del mondo astronomico che fanno davvero tremare i polsi (quanto meno per come vengono proposte)…quella della conferma, da parte del team del Telescopio Kepler, della scoperta di un pianeta grande 2,4 volte la Terra nella zona abitabile (ovvero quella green line dove l’acqua può trovarsi allo stato liquido), è una di queste!

La domanda del titolo del post però, è molto ambiziosa, quindi ci tengo subito a sottolineare che gli scienziati ancora non sanno dire se questo pianeta (denominato Kepler 22b) sia roccioso, liquido o gassoso! E’ quindi presto per dire che si tratta di un gemello della Terra (in ogni suo aspetto), è comunque interessante sapere (ed è questa la notizia) che la distanza dalla sua stella è quella più idonea perchè l’acqua né ghiacci, né evapori!

Rappresentazione artisitca della posizione dell'esopianeta Kepler 22b - Credits: NASA-Ames-JPL Caltech
Rappresentazione artistica della posizione dell'esopianeta Kepler 22b - Credits: NASA-Ames-JPL Caltech

Kepler 22b si trova nella costellazione del Cigno a 600 anni luce da noi; è stato scoperto con il metodo del transito (ovvero l’osservazione della curva di luce di una stella che diminuisce in corrispondenza del passaggio di uno o più pianeti che si frappongono fra l’osservatore e la stella stessa). L’esopianeta ruota attorno alla sua stella madre (denominata Kepler 22) in 289,9 giorni. La rappresentazione artistica qui sopra, raffigura un pianeta simil-Terra, per rendere l’idea che se ….e sottolineo se, ci fosse acqua sull’esopianeta, potrebbe essere liquida! Determinare il dato che Kepler 22b si trovi nella green line non è stato difficile, infatti la stella madre è una stella con le caratteristiche del nostro Sole, va da se quindi che la zona di abitabilità si trova alla stessa distanza di quella del Sole; Kepler 22 è una stella di tipo G.

“Questa è una pietra miliare sulla strada per trovare il gemello della Terra!” ha detto Douglas Hudgins, scienziato del programma Kepler presso la sede della NASA a Washington.

Schema del telescopio Kepler nelle sue parti fondamentali- Credits: NASA
Schema del telescopio Kepler nelle sue parti fondamentali- Credits: NASA

Il lavoro di Kepler e del suo team è tutt’altro che immediato! Come molte ricerche (e scoperte) astronomiche, è il tempo che decreta il successo o l’insuccesso di una missione! Perchè un pianeta sia definito tale, Kepler necessita di almeno tre transiti!! Contando il tempo di rivoluzione di questo esopianeta, ci sono voluti poco meno di 3 anni perchè venisse data conferma della sua reale esistenza.

William Borucki, ricercatore principale di Kepler alla NASA Ames Research Center a Moffett Field, in California ha dichiarato: “La fortuna volle che l’individuazione di questo pianeta avvenne già con il primo transito, che fu catturato appena tre giorni dopo che abbiamo dichiarato il Telescopio Kepler operativamente pronto. Il terzo transito è avvenuto nell’estate del 2010.” Ma non è tutto e i transiti non bastano. Alle analisi di Kepler si associano anche altri telescopi (a terra o in orbita) per avere ulteriore conferma dei dati raccolti. Fra gli aiutanti in orbita ricordiamo il telescopio Spitzer.

Rappresentazione artistica di un pianeta extrasolare - Credits: David Hardy
Rappresentazione artistica di un pianeta extrasolare - Credits: David Hardy

Kepler è risultato molto prolifico in queste sue ricerche, infatti (da febbraio a oggi) si sono aggiunti 1094 nuovi candidati a esopianeta! Anche se la candidatura, non significa essere confermato poi come pianeta. Il lavoro del Telescopio è aumentato così dell’89% portando a 2326 il totale dei corpi osservati a cui dare (o meno) lo status di pianeta! La ripartizione può essere così considerata: 207 sono circa dimensione di Terra, 680 sono super-Terra, 1.181 sono simili a Nettuno per dimensioni, 203 sono di tipo Gioviano e 55 sono più grandi di Giove.

Va tuttavia sottolineato che nell’ultimo anno e mezzo, si è avuto un aumento dei candidati esopianeti di dimensioni così dette “ridotte” ovvero più simili alla Terra che a Giove/Nettuno. Questo abbassamento della dimensione planetaria, va identificato nel tempo di permanenza nello spazio di Kepler: come si è detto servono almeno tre transiti e fino a ora solo i pianeti con orbite strette, ovvero molto veloci nel loro moto rivoluzionario, potevano garantire i tre passaggi, ma più tempo il telescopio resta in orbita, più tempo avrà per determinare i passaggi degli esopianeti più “lenti”. Credo quindi che notizie come questa potranno diventare via via sempre più frequenti. (Fonte: nasa.gov)

Varie ed eventuali.

1. Per prima cosa un elenco molto interessante per chi vuole seguire da vicino e costantemente gli astronauti di (quasi) tutto il mondo. Ecco una pagina dove potete trovare i link diretti dei loro siti: clikka qui!

2. Un bellissimo video di comparazione delle grandezze fra i corpi celesti del sistema solare visti da una prospettiva molto interessante: la Terra! Come ci apparirebbero alcuni pianeti se si trovassero alla stessa distanza della Luna?

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3. La salvaguardia del nostro pianeta è la base per la nostra sopravvivenza! Ogni giorno la Terra, con il suo campo magnetico e la sua atmosfera ci protegge dall’ “aggressività” del Sole! Ecco un video che ci mostra bene cosa succede, quando una CME si orienta verso il nostro pianeta.

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4. Sempre più critica la situazione di Phobos Grunt. L’ESA ha rinunciato a contattare la sonda (che si teme abbia ruotato sul suo asse nascondendo così le antenne di ricetrasmissione). Si attendono ulteriori sviluppi, intanto ecco un’immagine amatoriale del passaggio della sonda  ancora bloccata nell’orbita terrestre.

Phobos Grunt passa sopra la stella Altair - Credits: Richard Fleet
Phobos Grunt passa sopra la stella Altair - Credits: Richard Fleet

Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI

Francesca