QUELLA STELLA FUORI POSTO….

Ci sono notizie che francamente producono più dubbi e domande, anziché fare luce sui tanti quesiti che circondano l’Universo! La stellina (è proprio il caso di chiamarla così) SDSS J102915+172927 che si trova nella costellazione del Leone a 4000 anni luce dalla Terra e appartiene all’alone della nostra Via Lattea, sta contribuendo alla nascita di molte domande, piuttosto che dare le adeguate risposte!

Indicata con la freccia la "stellina" SDSS J102915+172927 - Credits: ESO-Digitized Sky Survey 2
Indicata con la freccia la "stellina" SDSS J102915+172927 - Credits: ESO-Digitized Sky Survey 2

Questa stellina più piccola del Sole, presenta nel suo spettro luminoso elementi quali l’elio e l’idrogeno….e basta! Questo la colloca in un’epoca in cui l’Universo abbondava di questi elementi: l’Universo primordiale di 13 miliardi di anni fa! Ma c’è un però: fino a ora si pensava che le stelle primordiali fossero tutte di grande massa , trovarne una più piccola del Sole, nell’alone della Via Lattea, rende le cose poco chiare!

La scoperta è stata fatta grazie al telescopio VLT dell’ESO utilizzando lo strumento XShooter. Fra i ricercatori che hanno lavorato a questa scoperta, ci sono anche tre italiani: Paolo Molaro dell’Osservatorio di Trieste, Sofia Randich dell’Osservatorio di Arcetri e Simone Zaggia dell’Osservatorio di Padova.

In cosa la nostra SDSS J102915+172927 ci dimostra che la teoria e la pratica non collimano? Semplicemente nel fatto che la teoria ci dice che nei primi 3 minuti  l’Universo dovrebbe aver attraversato la fase di nucleosintesi, generando elio, idrogeno e una piccolissima parte di litio; non erano quindi contemplati altri elementi chimici che si sarebbero formati in seguito nella pancia delle stelle e poi sparsi per l’Universo attraverso le esplosioni delle supernova! Ma queste stelle primordiali, la teoria ce le “dipinge” come molto, molto massicce!

La scarsità di elementi in SDSS J102915+172927 ci comunica quindi anche la sua età: inevitabilmente  molto vicina all’Universo dei primordi! Come se non bastasse, anche qui la teoria non concorda con i fatti: e il litio dov’è? Dalle analisi fatte sullo spettro della stellina, non risulta essercene in quantità adeguata (si stima fino a 50 volte meno del poco già previsto dalla teoria); analisi future potranno addirittura mettere in luce l’assenza di questo elemento! Zaggia sottolinea il fatto che “La stella, appartenendo al poco inesplorato alone galattico, ha comunque la fortunosa vicinanza di soli 4000 anni luce!”, questo è un vantaggio che permette di studiare in maniera più approfondita le caratteristiche peculiari di SDSS J102915+172927, rispetto alle stesse ricerche fatte su galassie distanti miliardi di anni luce.

Paolo Molaro dell’Osservatorio di Trieste afferma: “Questa scoperta inattesa apre a nuovi scenari nella formazione delle prime stelle e a interessanti possibilità osservative che permetteranno di conoscere meglio come e dove si siano formati i primi elementi chimici dell’Universo. Un importante risultato che premia chi con ostinazione e coraggio ha saputo spingere la propria ricerca oltre la visione dominante!”

Quando ho letto questa notizia ho subito pensato al grande Albert Einstein: “Quando i fatti e la teoria non coincidono, cambia i fatti!” (Fonte: eso.org e media.inaf.it)

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Varie ed eventuali.

1. Ecco un video riassuntivo delle prime 3 giornate di settembre sull’attività solare.

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2. Straordinario video che mostra la sabbia in movimento dal Pianeta Rosso verso l’atmosfera.

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3. La sonda LRO, che staziona permanentemente in orbita lunare, ha effettuato nuove riprese, regalandoci nuove foto del nostro satellite e soprattutto immagini relative ai siti di atterraggio delle diverse missioni APOLLO che toccarono il suolo lunare.

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Dal Cosmo è tutto …. CIELI SERENI

Francesca

AGGIORNAMENTO 10 settembre 2011: partito pochi minuti fa il razzo Delta 2 della NASA con a bordo GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory), le sonde gemelle che mapperanno la Luna nel suo campo magnetico. Ripropongo il momento del lancio con il video qui sotto, oppure potete vedere una versione più “estesa” a questo link.

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