RECENSIONE DEL LIBRO: I BUCHI NERI

Copertina del libro

In questo periodo la comunità astrofisica e gli appassionati di Cosmo in genere, sono (siamo) in fermento per quanto dovrebbe accadere il 10 aprile 2019 ovvero la pubblicazione della prima foto fatta nella zona dove vi è con certezza un buco nero. Va da sé che la singolarità non sarà visibile, ma gli effetti sulla materia circostante in prossimità dell’orizzonte degli eventi si! Quale migliore occasione quindi per approfondire l’argomento con un buon libro a tema.

I BUCHI NERI di S. Gubser e F. Pretorius, edizioni Bollati Boringhieri – 165 pagine – prezzo: 20.oo euro.

I BUCHI NERI….l’argomento è indubbiamente ostico, voglio quindi dare un incipit semplificato: il testo vi accompagna alla comprensione degli oggetti più elusivi dell’Universo, ma per farlo ha bisogno di prendervi per mano e partire dall’inizio. Per inizio si intende la relatività ristretta. Si perchè comprendere le dinamiche di molti corpi celesti comporta una conoscenza di base di alcune regole fondamentali di fisica, meccanica quantistica, astrofisica, ecc…

Tutto questo, rende il libro I BUCHI NERI in molte parti decisamente tecnico (ma senza formule che possono far impazzire chiunque non ne sia pratico); in ogni caso, spero questo non vi scoraggi. Certo, non è semplice approcciarsi all’argomento adottando questo testo come primo testo, ma per chi ha già avuto modo di leggere qualcosa in merito, sicuramente risulterà più chiaro. Gli autori, Gubser e Pretorius hanno ben chiaro che devono invogliare e non far scappare i lettori…

Come anticipato prima, il libro è strutturato in modo da prendervi per mano e portavi a comprendere la dinamica di funzionamento di ciò che accade in prossimità di un buco nero; già in prossimità….perchè ciò che accade al di là dell’orizzonte degli eventi ancora nessuno lo sa. In un buco nero, l’orizzonte degli eventi è il limite, il confine d’azione oltre il quale il buco nero non perdona, non rilascia, non si svela.

Per poterci avvicinare mestamente all’essenza del libro, si parte come ho detto prima, dalla relatività ristretta passando per la relatività generale e arrivando ai buchi neri di Schwarzschild (detti buchi neri statici). Siete già intimoriti? Non preoccupatevi, leggendo questo capitolo sarete in buona compagni in quanto incomprensione: Gubser e Pretorius ci raccontano che lo stesso Albert Einstein faticò a comprendere la soluzione (per altro corretta) di Schwarzschild alle equazioni di campo dello stesso Einstein.

Consapevoli di questo, gli autori spiegano in modo semplice (per quanto l’argomento lo permetta) e in maniera intuitiva, di cosa si tratta e con la stessa medesima chiarezza, ci spiegano l’altro tipo di buco nero: il buco nero di Kerr (ovvero i buchi neri rotanti).

Una volta colte le differenze fra un buco nero raro come quello che di Schwarzschild e un buco nero molto più comune come quello di Kerr, gli autori ci portano a conoscere due emblemi di buchi neri reali: Cygnus X-1 (il primo oggetto di cui si ebbe la certezza della sua natura di buco nero) e Sagittarius A* (quest’ultimo corrisponde al buco nero al centro della Via Lattea).

Introdotto il nostro simpatico mostro galattico, non si può non affrontare l’argomento più interessante degli ultimi anni, ovvero uno dei motivi per cui si formano le onde gravitazionali: la collisione fra buchi neri.

(Per dovere di cronaca, anche la collisione fra stelle di neutroni o un buco nero che mangia una stella di neutroni, provoca increspature nello spazio tempo).

L’ultimo capitolo è quello un pò più tecnico: e tratta della termodinamica dei buchi neri, affrontando il tema della temperatura di Hawking. E’ molto stuzzicante leggere passaggi che ci dicono che un buco nero di massa uguale al Sole ha una temperatura di ci circa 60 nanokelvin, mentre buchi neri ancora più grandi hanno temperature ancora più basse, con un rapporto inversamente proporzionale alla loro massa, quindi! [pag 154]

Al di là di alcuni tecnicismi dal quale è difficile esimersi dato l’argomento, invito comunque gli appassionati alla lettura di questo testo che spiega in maniera chiara, ma professionale la dinamica di questi oggetti così peculiari e importanti anche per noi… insieme alla materia oscura tengono unite le galassie…anche la nostra…ammesso che non si ha la sfortuna di trovarsi su un pianeta a loro troppo vicino, come nel film Interstellar!!

Buona lettura a tutti e tutte.