UN ESOPIANETA PER TRE STELLE!

Da un pò di anni sentiamo ormai parlare di esopianeti (o pianeti extrasolari); spesso se ne è dato conto anche in questo blog, ma mai si era dato conto di un esopianeta così vicino a noi e contemporaneamente collocato nella green line e ruotante attorno a un sistema ternario di astri poveri di metalli, come accade per il pianeta GJ 667 Cc.

Come sempre accade quando gli scienziati fanno un’ipotesi, l’Universo è li per smentirli; infatti si pensava che stelle così povere di metalli (ma abbondanti solo di elio e idrogeno), fossero inadatte ad avere pianeti che ruotassero attorno, invece questo sistema ternario (GJ 667 A- GJ 667 B – GJ 667 C) non solo è stato confermato avere due pianeti, ma forse un terzo (e si sta cercando anche le tracce di un quarto).

Concezione artistica di un esopianeta e della sua stella - Credits: David-Hardy
Concezione artistica di un esopianeta e della sua stella - Credits: David-Hardy

Ma non è tutto: il pianeta GJ 667 Cc è adeguatamente collocato a quella distanza  dalla sua stella che gli permette di mantenere l’acqua liquida e ricevere anche la giusta quantità di energia e luce paragonabili a quelle ricevute dalla Terra dal Sole (nonostante GJ 667 C sia una stella cosiddetta leggera).

Come è prassi, ricordo a tutti che un pianeta che si trova nella green line, non è detto che  abbia in se la vita così come la conosciamo noi: sicuramente lo rende migliori di altri, perchè la vita si possa sviluppare! Certo avere un pianeta roccioso grande 4,5 volte la Terra e alla distanza corretta è già un buon inizio, ma non si devono trarre conclusioni affrettate!

GJ 667Cc, si trova a soli 22 anni luce da noi, nella costellazione dello Scorpione. Il periodo orbitale del pianeta è stato valutato in 28,15 giorni. Emilio Molinari (responsabile del Telescopio Nazionale Galileo dell’INAF) ha detto: “Questo pianeta ha caratteristiche speciali: è attorno a una stella di metallicità bassa e apre alla possibilità che potrebbero esserci molti più pianeti di quanto si pensi. Alcuni toccheranno pure a noi, e grazie alla precisione che riusciremo a raggiungere con HARPS-N, riusciremo a individuare anche qualche gemello delle Terra.” (Fonte:  http://www.media.inaf.it )

Varie ed eventuali.

1. La scala dell’Universo dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo…da vedere! Clikkate qui.

2. Due nuove lune per il pianeta Giove! Della serie non ci facciamo mancare nulla!! I potenti mezzi di cui si avvale oggi l’astronomia, ci ha permesso di scoprire questi due piccoli satelliti della dimensione di 1 km attorno al nostro gigante gassoso. Il numero delle lune di Giove sale cosi a 67!! Il loro periodo orbitale attorno al pianeta è rispettivamente di 580 e 726 giorni e il loro nome è per ora solo un codice S/2011 J1 e S/2011 J2 (in attesa che vengano battezzati con nomi che richiamino gli eventi mitologici che hanno riguardato Giove -o Zeus-).  Secondo i ricercatori, attorno a questo nostro enorme pianeta, vi sarebbe un centinaio di questi oggetti che vi orbitano. Strumentazioni sempre più potenti ci permetteranno di verificare in futuro questa incredibile previsione.

Immagine delle due nuove lune di Giove - Credits: Scott Sheppard
Immagine delle due nuove lune di Giove - Credits: Scott Sheppard

Si ritengono essere satelliti irregolari, in quanto la loro orbita non è nella stessa direzione del pianeta ed è fortemente eccentrica (cosa che non accade per i satelliti regolari, che si sono formati con il pianeta stesso, anzichè esserne catturati durante i loro passaggi). (Fonte: http://www.universetoday.com )

3. Nuove evidenti prove della presenza di un Oceano su Marte. A “darci” la notizia è la sonda Mars Express, che da un’analisi a 60/80 metri di profondità ha potuto rilevare depositi sedimentari legati all’acqua in un periodo risalente a più di due miliardi di anni fa.

Marte: concezione artistica dell'oceano su Marte - Credits: ESA, C. Carreau
Marte: concezione artistica dell'oceano su Marte - Credits: ESA, C. Carreau

Per spiegare questi sedimenti, si è ipotizzata la presenza di questi oceani in due momenti differenti: o 4 miliardi di anni fa, epoca in cui Marte era molto più caldo, e la presenza di acqua liquida era molto più probabile; oppure 3 miliardi di anni fa, a seguito di un catastrofico impatto meteorico, in cui il ghiaccio del sotto suolo si sia fuso e riversato in superficie dando vita all’oceano dell’emisfero nord.

La notizia fa seguito a quella della NASA, secondo cui il rover Phoenix, durante il suo funzionamento sul pianeta rosso, ha raccolto dati sufficienti per confermare che negli ultimi 600 milioni di anni Marte non ha avuto nessun tipo di forma di acqua liquida permanente sulla superficie. Il lungo periodo di siccità, dunque, non entra in contrasto con le scoperte della Mars Express.

A permettere la scoperta della sonda dell’ESA, vi è lo strumento MARSIS, un radar a multifrequenza realizzato da Thales Alenia Space, in collaborazione fra Università La Sapienza, ASI e JPL/NASA (Fonte: http://www.esa.int )

4. Parlando di esopianeti, non si può non ricordare il recente annuncio del team di Kepler, per la scoperta di nuovi 11 sistemi planetari per un totale di 26 pianeti extrasolari che si aggiungo al già nutrito numero di 755 già confermati! Le loro dimensioni vanno da pianeti simili alla Terra a pianeti delle dimensioni di Nettuno. I periodi orbitali vanno dai 6 giorni ai 143 giorni.

Schema degli 11 sistemi planetari scoperti dal team di Kepler - Credits: NASA Ames / UC Santa Cruz
Schema degli 11 sistemi planetari scoperti dal team di Kepler - Credits: NASA Ames / UC Santa Cruz

5. Interessante video sui telescopi sincroni di Atacama.

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Francesca