VENERE – HERSCHEL e PLANCK – ATLANTIS STS 132 – M82 – PHOENIX – FUTURE MISSIONI NASA

Un immagine di Venere
Un immagine di Venere

Giu’ la maschera, Venere!

La sonda Venus Express, attraverso lo strumento di origine italiana VIRTIS, e’ riuscita a bucare la spessa coltre di nubi del pianeta e a mostrare (attraverso una ricostruzione 3D in falsi colori) una recente attivita’ vulcanica presso lo Idunn Mons, nella regione Imdr Regio. La zona osservata ha un’estensione di 200 km. A questo link potete trovare il filmato che ricostruisce l’osservazione fatta da Virtis/Venus Express. Queste scoperte ci aiutano a capire che non solo la Terra e’ un corpo attivo; in questo caso, Venere, ci ha mostrato un’attivita’ vulcanica, che come sulla Terra, modifica il territorio dopo una colata. Si ipotizza la presenza di altri e attivi vulcani sul pianeta.  (Fonte: ESA/IASF di Roma)

Maggio 2009 il momento del lancio di Herschel e Planck
Maggio 2009 il momento del lancio di Herschel e Planck portati in orbita dall'Ariane 5- Credits: ESA

Buon Compleanno Herschel e Planck: INSIEME DA 1 ANNO NELLO SPAZIO!! Lanciati esattamente un anno fa dallo stesso vettore Ariane 5 (NOTIZIE DAL COSMO si occupo’ del lancio, vai questo link), i due satelliti stanno contribuendo attivamente alla conoscenza del cosmo, mostrando immagini davvero sorprendenti. I due “Cip e Ciop” dello spazio hanno mansioni differenti, nonstante abbiano fatto insieme tutti i passi di avvicinamento alla loro attuale location. Herschel si occupa di osservare il Cosmo nella banda dell’infrarosso (ragion per cui la sua posizione e’ molto lontano dalla Terra: per essere disturbato il meno possibile dal calore del Sole! Tecnicamente si chiama punto L2). Una sua recente scoperta ci ha mostrato una giovanissima stella nella sua fase di formazione!

La neonata stella RCW 120 pizzicata da Herschel - Credits: ESA/PACS/SPIRE/HOBYS Consortia
La neonata stella RCW 120 pizzicata da Herschel nei suoi primi vagiti - Credits: ESA/PACS/SPIRE/HOBYS Consortia

Il satellite Planck invece, si occupa di osservare il cosmo nella banda radio, ottendendo misurazioni sulla radiazione cosmica di fondo, studio degli ammassi di galassie e il mezzo interstellare della nostra Via Lattea. Anche Planck si trova nel punto L2 per lo stesso motivo di Herschel. (Fonte: www.esa.int/esaMI/Venus_Express)

Ecco il cantiere stellare M 42 (Nebulosa di Orione) vista con gli ochci di Planck - Credits ESA
Ecco il cantiere stellare M 42 (Nebulosa di Orione) vista con gli occhi di Planck. Si scorgono nuove stelle (bianche e luminose), assolutamente invisibili all'occhio umano Credits ESA

MISSIONE STS-132: ATLANTIS LIFTOFF!!!! Perfetta e puntuale la partenza dello Shuttle Atlantis avvenuta in 14 maggio 2010.

STS 132 Atlantis qualche ora prima della partenza del 14 maggio 2010 - Stephen Clark/Spaceflight Now
STS 132 Atlantis qualche ora prima della partenza del 14 maggio 2010 - Stephen Clark/Spaceflight Now

Agli astronauti spettano ora 12 giorni nello spazio, il ritorno e’ infatti previsto per il 26 maggio. Buon lavoro ragazzi!!!! Per chi fosse curioso di sapere come fanno gli astronauti a prendere posto nella navetta consiglio questo breve, ma illuminante, video della crew dell’Atlantis mentre prendeva posizione ieri. Per chi vuole rivedere la partenza collegatevi a  questo link! Ho trovato anche un video NASA della telecamera agganciata al SRB di sinistra, dura 32 minuti, ma potete capire visivamente cosa succede a questi due razzi laterali, dal momento del lancio al loro tuffo in mare dopo la ricaduta!!! A questo link!! (Fonte: NASA)

STS 132 Atlantis il momento preciso del liftoff del 14 maggio 2010 - credits Ben Cooper/Spaceflight Now
STS 132 Atlantis il momento preciso del liftoff del 14 maggio 2010 - credits Ben Cooper/Spaceflight Now

Girotondo di buchi neri in M82.

Il telescopio spaziale Chandra scova un doppio buco nero nella galassia M82! Questa galassia attiva, davvero molto peculiare, si trova nella costellazione dell’Orsa Maggiore a 11,5 milioni di anni luce dalla Terra. Abbiamo gia’ parlato di M82 nel capitolo LA SUPERNOVA SILENZIOSA. Ora Chandra ci “illumina” su un altro aspetto di questa “irrequieta” galassia: al suo interno sono state identificate due distinte sorgenti a raggi X (la banda X e’ quella dove lavora il Telescopio Chandra) molto vicine al centro della galassia. Le forti emissioni a raggi X sono la prima traccia da seguire se si vuole stanare un buco nero!  Entrambi i buchi neri trovati in M 82 non sono collocati nel centro perfetto della galassia (gia’ occupato da un altro “bestione” che fa ruotare tutto il sistema M 82), ma si trovano rispettivamente a 290 anni luce il piu’ vicino e a 600 anni luce il piu’ lontano. Per il piu’ vicino (X42.3+59) si e’ stimato una massa compresa fra le 12.000 e le 43.000 volte il nostro Sole; per il piu’ lontano (X41.4+60) la massa pare compresa fra le 200 e le 800 volte la massa del Sole. L’origine di questi buchi neri esterni al centro della galassia e’ difficile da determinare, la si puo’ solo supporre. Precedenti osservazioni di questa regione di M82 hanno evidenziato dei brillamenti relativi al buco nero piu’ vicino. Improvvisi aumenti di luminosita’ per una durata di 3 mesi e poi l’affievolirsi della stessa; l’ipotesi piu’ accreditata e’ che l’ammasso stellare MGG11, che si trova proprio in quella zona, abbia cominciato a collassare su se stesso, arrivando poi a “fabbricare” un buco nero. La relativa vicinanza di M 82 alla Via Lattea, ci permette di condurre studi approfonditi sulle galassie attive come questa e di venire a capo di questi nuclei estremamente dinamici e i loro meccanismi di attivita’, anche grazie all’interazione con gli elementi piu’ vicini al centro. (Fonte: chandra.harvard.edu)

Nel riquadro la foto scattata dal telescopio Chandra al cuore della galassia M82. Il resto dell'immagine e composta da
Nel riquadro, la foto scattata dal telescopio Chandra al cuore della galassia M82 dove alloggiano i due buchi neri. Il resto dell'immagine e' composta dalla sovrapposizione di riprese fatte dal Telescopio Spitzer (rosso), Hubble (arancione) e ancora Chandra (blu) a tutta la galassia M82- Credits: NASA / ESA

….e ti telefono Phoenix (parte 1).

Intorno alla meta’ di maggio 2010 si e’ fatto un ultimo disperato tentativo contattare il rover Phoenix che si trova arenato fra i ghiacci di Marte in un silenzio di tomba!!! Mars Odyssey ha fatto la sua chiamta, Phoenix avra’ risposto? Si attende l’esito in un silenzioso stand-by…phoenixiano!!!!!

Rappresentazione 3D del rover Phoenix
Rappresentazione 3D del rover Phoenix

Io rinascerò Atlantis a primavera!

Chi ha detto che i desideri non si avverano? Proprio mentre l’Atlantis effettua il suo (apparentemente) ultimo volo, lo staff menager della NASA estrae dal cilindro un coniglietto bianco (….e nero) di nome ……..ATLANTIS!!!! Ecco cosa succede: ogni missione ha la sua “navetta di appoggio”, nel caso lo Shuttle già in orbita fosse impossibilitato a rientrare; c’e’ sempre, quindi, un equipaggio e un secondo Shuttle a disposizione per fare la spola (launch-on-need= lancio su necessita’; procedura di sicurezza attuata dopo la tragedia del Columbia nel 2003).  E’ cosi’ che ci sarebbero gia’ le condizioni per un eventuale missione in piu’ rispetto alle 2 gia’ in “cantiere”! L’ipotesi, fin’ora solo sulla carta, potrebbe essere presa in considerazione dagli alti papaveri dell’agenzia spaziale americana se si cominciasse a fare una pianificazione del volo e il Congresso stanziasse i fondi! Di fatto un terzo ET (external tank), il carburante e i booster sarebbero gia’ a disposizione, nonche’ un equipaggio; volendo anche il carico potrebbe essere pronto: la ISS va continuamente rifornita di attrezzatura scientifica per gli esperimenti, cibo e altri generi di prima necessita’ per gli atronauti che abitano permanentemente la stazione spaziale, nonche’ si potrebbe avere da qui a un anno la necessita’ di portare in obita nuovi moduli utili alla ISS. Sta di fatto che al rientro dalla STS 132, l’Atlantis verra’ portato all’OPF per i controlli post-volo e verra’ preparato per il launch-on-need; sempre con la speranza che non serva un lancio di necessita’, Atlantis in questo caso, sarebbe pronto per un ulteriore volo: STS 135. Questa e’ un’ipotesi, ma………….! (Fonte: SpaceflightNow)

STS 132 Atlantis durante il rollover - credits Stephen Clark/Spaceflight Now
STS 132 Atlantis durante il rollover - credits Stephen Clark/Spaceflight Now

Dal Cosmo e’ tutto……..

Francesca