ERIS E PLUTONE – GLI ANELLI DI SATURNO – L'ASSOLUZIONE DI NETTUNO E URANO? – TOCCATA E FUGA

Eris e Plutone: c’è una certa somiglianza fra i 2 pianeti nani.

Eris, il planetoide transnettuniano che ha “fatto” declassare Plutone, da nono pianeta a nano pianeta, è stato oggetto di studio da parte dei ricercatori Northern Arizona University, che ne hanno analizzato il materiale che compone la superficie di Eris.

Eris e Dysnomia - Credits: NASA/Hubble
Eris e Dysnomia - Credits: NASA/Hubble

Leggermente maggiore rispetto a Plutone, Eris è il pianeta nano più grande che conosciamo con i suoi 2400 km + 100, di diametro (il 5% più grosso di Plutone). Ora ad accomunare i due “nanetti” non c’è solo il diametro, ma anche le componenti superficiali: 90% ghiaccio d’azoto e 10% ghiaccio di metano sulla superficie di Eris. Lo studio di questi corpi ghiacciati permette di capirne la dinamica evolutiva e di giungere a una più chiara comprensione dei processi eventualmente ancora attivi sulla loro superficie.

Schyema dellorbita di Eris all'interno del Sistema Solare - Copyright degli aventidiritto
Schema dell'orbita di Eris all'interno del Sistema Solare - Copyright degli aventi diritto

Per giungere a questo risultato, sono stati fatti esperimenti particolari nei laboratori della Northern Arizona University, esperimenti che non molti laboratori sono in grado di eseguire. In pratica si sono creati dei campioni di ghiaccio di metano, azoto e argon; poi campioni di ghiaccio misti di metano/argon e metano/azoto e posti in camere del vuoto con temperature fino a -234 °C (lo zero termico assoluto è -273 °C); questo ha permesso di ricreare le condizioni in cui questi elementi si trovano nello spazio. A questo punto i campioni di ghiaccio sono stati colpiti dalla luce, che mette in rilievo le impronte chimiche degli elementi che compongono i campioni. Una volta fatto il calco di queste impronte, gli schemi vengono comparati con quelli delle analisi delle tracce prese da Eris e Plutone, attraverso l’uso dei telescopi. (Fonte: universetoday.com )

Nuova teoria sulla formazione degli anelli di Saturno.

Saturno - Credits: NASA
Saturno - Credits: NASA

Il sistema saturniano, è una sistema molto complesso se rapportato con il resto dei pianeti del Sistema Solare. Attorno a esso non ruotano solo 61 lune, ma anche un complesso sistema di anelli la cui origine è ancora sconosciuta. La nuova ipotesi proposta dalla studiosa Robin Canup del Southwest Research Institute (Texas), mette in dubbio le precedenti ipotesi. Una teoria prevedeva la spaccatura di una cometa i cui resti hanno cominciato a ruotare attorno al pianeta creando la formazione che osserviamo oggi; mentre l’altra ipotesi prevedeva una piccola luna che era stata fatta a pezzi da uno sciame di meteoriti.

Saturno visto dalla Cassini da una distanza di 1.6 milioni km - Gennaio 2007 - Credits: AP Photo/NASA
Saturno visto dalla Cassini da una distanza di 1.6 milioni km - Gennaio 2007 - Credits: AP Photo/NASA

Secondo la Canup c’è una terza via, ovvero una luna delle dimensioni di Titano avrebbe cominciato ad avvicinarsi troppo a Saturno e altrettanto lentamente avrebbe cominciato a essere smembrarta dal pianeta. Gli strati più esterni di questa luna, formati da ghiaccio d’acqua, sarebbero andati a creare gli anelli; il nucleo roccioso invece (rimasto integro più a lungo), avrebbe impattato con Saturno. Questa teoria è l’unica in grado di spiegare la presenza delle piccole lune interne agli anelli e la loro densità così bassa. Con il tempo il materiale che ha formato gli anelli si è disperso e allargato, adagiandosi sul piano equatoriale del pianeta e dando origine alle così dette lune pastore (le lune dentro o immediatamente vicine agli anelli) come Pan, Prometeo, Giano, Pandora, Atlas, Epimeteo e molti altri.

Schema degli anelli e delle lune di Saturno - copyright degli aventi diritto
Schema degli anelli e delle lune di Saturno - copyright degli aventi diritto

Il tutto dovrebbe essere datato al periodo in cui il Sistema Solare era ancora un “bebè”! A suffragio di questa teoria, sono stati presentati modelli al computer che ben si sposerebbero con l’ipotesi della Canup. (Fonte: nature.com )

E se Nettuno e Urano non centrassero nulla con la posizione/conformazione della Fascia di Kuiper???

Nettuno - Credits: NASA
Nettuno - Credits: NASA

Siamo nella Fascia di Kuiper, una regione che si estende fino a 50 UA dal Sole (1 UA= 150.000.000 km) e formata principalmente da corpi freddi e roccioso/ghiacciati. La sua collocazione (secondo la Teoria di Nizza postulata da Morbidelli nel 2004) potrebbe essere stata determinata dallo spostamento di Urano e Nettuno su orbite più alte…..Questo spostamento sarebbe a sua volta stato causato da una risonanza orbitale 1:2 fra Saturno e Giove. Con la nuova collocazione di Nettuno e Urano, anche la fascia di Kuiper si è spostata più lontano dal luogo dove sarebbe nata………….o così almeno si credeva fino a ora!!!!!

Nettuno - Credits: NASA/Voyager 2 Team
Nettuno - Credits: NASA/Voyager 2 Team

Due studiosi, in modo indipendente, hanno postulato due teorie riguardo alla fascia di Kuiper che potrebbero mettere in discussione la Teoria di Nizza. Michael Brown dell’Istituto di Tecnologia di Pasadena ha ipotizzato che i KBO (Kuiper Belt Object) si siano formati dall’urto fra corpi di massa simile, questo spiegerebbe la grande diversità di massa che si è riscontrata in questi oggetti! Alcuni hanno densità superiore ai 3 grammi per cm cubo, mentre altri hanno densità più basse! Plutone ha una densità intermedia. Se si fossero formati tutti nello stesso posto si sarebbe riscontrata una maggiore uniformità nella densità.

L’altro studioso è Alex Parker dell’Università Vittoria della Columbia Britannica in Canada, il quale ha evidenziato come lo “spostamento” della fascia di Kuiper avrebbe causato una distruzione maggiore dei sistemi binari che si trovano nella fascia. Attualemnte si ipotizza che il 30% di tutti i KBO siano binari; fra i più famosi Plutone e Caronte; secondo Parker un numero troppo alto sarebbe sopravvissuto alla “migrazione” verso l’esterno del Sistema Solare per potersi conciliare bene con la Teoria di Nizza.

Resta solo da determinare in quale modo tutta la fascia abbia avuto inizio, dato che una loro vicinanza al Sole spiegherebbe al “velocità” della loro formazione, ma un allontanamento dovrebbe far presuppore una nuova ipotesi che si sposi bene con la nuova “distanza”! Se predominasse l’ipotesi dei blocchi uguali che collidono all’interno della nebulosa proto-planetaria da cui abbiamo avuto origine, le due nuove teorie potrebbero essere confermate!

Urano - Credits: NASA/ Voyager 2 Team
Urano - Credits: NASA/ Voyager 2 Team

Quindi secondo queste due diferenti ipotesi (che si supportano a vicenda), la fascia di Kuiper si sarebbe formata in loco e i poveri Urano e Nettuno sarebbero assolti dalla loro “prepotenza spaziale”!  Se così fosse e questa nuova ipotesi trovasse conferma, per gli astronomi si presenterebbe un problemino non da poco: rivedere la teoria della formazione dei pianeti del nostro Sistema Solare!!!! ……che dire: CHE LA FORZA SIA CON VOI!!! (Fonte: astronomynow.com)

Schema della Fascia di Kuiper
Schema della Fascia di Kuiper

Toccata e fuga dell’asteroide 2010 TD54.

E’ passato a trovarci l’asteroide 2010 TD54, la cui traiettoria l’ha portato a passare fra Terra e Luna e a una distanza di soli 45.500 km da noi! Ecco un’animazione del suo passaggio.

Asteroide 2010 TD54 - Credits: NASA/JPL Patrick Wiggins
Asteroide 2010 TD54 CLIKKA SULL'IMMAGINE PER VEDERE L'ANIMAZIONE Credits: NASA/JPL Patrick Wiggins

Scoperto sabato 9 ottobre 2010, è stato subito classificato come non pericoloso, rispondendo a 1 probabilità su 1 milione che colpisse la Terra. La sua velocità è stata stimanta in 17,32 km/s e la sua grandezza in 7,3 metri. Con questi numeri, se avesse puntato dritto verso di noi, in atmosfera avrebbe sviluppato un’energia pari a 22 kilotoni. (Fonte: universetoday.com)

Vi lascio con un enigma: E’ LUI O NON E’ LUI???? Mi riferisco a Gliese 581g, quello che dovrebbe essere la 2° Terra, secondo le fanfare mediatiche! Bene, la comunità scientifica, che è sempre molto vigile su alcuni proclami , sta cercando di confermare l’esistenza di questo pianeta roccioso……….e fino a oggi non ha trovato riscontri che confermino l’esistenza di Gliese 581g, ma non solo il “g” è in discussione, pare che non sia confermato nemmeno Gliese 581f! Per maggiori informazioni, vi rimando all’articolo uscito in questi giorni su ASTROBIOLOGY MAGAZINE di modo che ognuno si faccia una sua opinione…………..e buona lettura!!!!

Dal Cosmo è tutto…….

Francesca