I SEGRETI DI MERCURIO

Mercurio senza veli!!

Mandare una sonda a orbitare intorno ai pianeti è sempre cosa buona e giusta; la Messanger ci sta deliziando da qualche mese di immagini mozzafiato del piccolo e roccioso Mercurio, il primo pianeta del Sistema Solare.

Il fatto di essere in orbita intorno a un pianeta, concede il beneficio agli obbiettivi fotografici della sonda, di svelare i segreti di molti di questi corpi celesti che ci sono vicini, ma di cui ignoriamo praticamente tutto!!!

Mercurio: cratere Degas fotografato dalla Messanger nel 2011 - credits: NASA-Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory Carnegie Institution of Washington
Mercurio: cratere Degas fotografato dalla Messanger nel 2011 - credits: NASA-Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory Carnegie Institution of Washington

Messanger sta facendo non solo una mappatura del territorio “mercuriano”, ma anche un’analisi chimica di ciò che compone la superficie del pianeta. Questo permette di svelarne i trascorsi, riscostruendone la storia; storia che è fortemente legata anche all’intero Sistema Solare.

La sonda ha potuto monitorare nel dettaglio il materiale altamente riflettente che si trova all’interno dei crateri, potendo così cercare di dare una risposta a questa particolarità. Senza le immagini ad alta risoluzione che dessero uno sguardo più attento al pianeta, questa caratteristica già nota in passato, sarebbe rimasta solo una curiosità…; Gabriele Cremonese dell’Osservatorio Astronomico di Padova che si occupa (insieme ai ricercatori NASA) di studiare questi dati, dice: “Mercurio ha molte somiglianze con la Luna, dove abbiamo trovato ghiaccio d’acqua nelle regioni polari. Messanger, sta cercando di capire se anche all’interno dei crateri di Mercurio, dove le pareti rimangono sempre in ombra, si possa trovare del ghiaccio d’acqua!” Fra i crateri presi di mira da Messanger, vi è il cratere Degas, della foto qui sopra.

Ci sono però anche cose che discordano con la Luna, come la forte abbondanza di zolfo che si riscontra su Mercurio; questo potrebbe sposare la tesi che nel passato del pianeta ci sia stata attività vulcanica esplosiva (avvalorata anche dalla scoperta di effetti relativi a eruzioni vulcaniche, senza però avere ancora identificato un cratere vulcanico vero e proprio). Studi su alcuni bacini nella zona equatoriale di Mercurio, hanno evidenziato materiale lavico che potrebbe avere un’età stimata di 400 milioni di anni (in termini Astronomici e geologici è davvero poco).

Mercurio materiale scuro ai bordi di un cratere - Messanger 2011 - Credits NASA-Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory-Carnegie Institution of Washington
Mercurio materiale scuro ai bordi di un cratere - Messanger 2011 - Credits: NASA-Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory-Carnegie Institution of Washington

Inoltre, la sonda Mariner 10, nel 1974, evidenziò degli “scoppiettii” di particelle altamente energetiche nella magnetosfera di Mercurio. Il fatto è che nei due flyby della sonda Messanger (2008 e 2009) questi non vennero notati, ma ora che la sonda staziona permanentemente in orbita, questi sono stati nuovamente rilevati con regolarità, è quindi compito della Messanger studiare anche questi eventi legati al campo magnetico del pianeta.

Mercurio: evidenziato il campo magnetico del pianeta. Risalta come la zona sud sia maggiormente scoperta - Credits: NASA/JPL
Mercurio: evidenziato il campo magnetico del pianeta. Risalta come la zona sud, sia maggiormente scoperta - Credits: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory-Carnegie Institution of Washington

La sonda ha oltre modo evidenziato che il campo magnetico di Mercurio è meno presente nella zona del Polo Sud, che di fatto risulta quindi essere la più esposta all’azione del vento solare e questo incide notevolmente sulle dimensioni dell’area da cui fuoriesce il campo magnetico del pianeta in quella zona. (Fonte: astronomy.com – Inaf)

Alcune brevi. Cosa ne pensa un astronauta NASA del suo lavoro? Ecco le impressioni di due di loro:

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Perchè amiamo il Telescopio Spaziale Hubble? Semplice: perchè con i suoi occhi, ci ha mostrato un Universo che non conoscevamo; questo strumento ha cambiato il nostro modo di vedere oltre il nostro Sistema Solare…uno strumento che lavora soprattutto nell’ottico, non era mai esistito in orbita prima di lui!!

A testimoniare questo “amore”, ecco un video che racchiude tutte le immagini più belle che il MAGNIFICO Telescopio Spaziale Hubble ci a regalato in questo ultimi anni:

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E proprio oggi è stata caricata la foto che il Telescopio Hubble ha scattato alla galassia NGC 7479 nella costellazione del Pegaso, a 105 milioni di anni luce da noi. A questo link trovate la “gustosa” versione zoomabile, da ingrandire e scrutare nei minimi dettagli (trovate zoomable nell’elenco a destra, clikkate li).

NGC 7479 fotografata da Hubble - Credits: ESA/NASA/Hubble
NGC 7479 fotografata da Hubble - Credits: ESA/NASA/Hubble

Non ultima c’è anche la non indifferente possibilità che attraverso Hubble (e la concertazione di tutti i Telescopi a terra e no), si è potuto fare una mappatura della nostra posizione nel Cosmo! Una specie di VOI SIETE QUI su scala cosmica….visti nella totalità dell’Universo, siamo ben poca cosa….

Questione di punti di vista - Credits: NASA/Hubble
Questione di punti di vista - Credits: ESA/NASA/Hubble

E giusto per restare sulla notizia, propongo una foto appena messa in rete dal team NASA-JPL/Cassini che si occupa di Saturno e dintorni! Si tratta di un’immagnie di una luna minore di Saturno, HELENE, la risoluzione che si ha con le foto della Cassini che orbita in loco, è davvero disarmante! Che spettacolo!!!

Helene una luna minore di Saturno ripresa dalla sonda Cassini - Credits: credits NASA-JPL Caltech-Space Science Institute
Helene una luna minore di Saturno ripresa dalla sonda Cassini - Credits: credits NASA-JPL Caltech-Space Science Institute

Che dire, Buon Solstizio d’estate (21 giugno)  e dal Cosmo è tutto…CIELI SERENI

Francesca