UN ESTATE AL MARE….DI ENCELADO!!

La luna di Saturno, Encelado, era arrivata alla ribalta delle cronache per essere “connessa elettricamente” al suo pianeta. Questa notorietà però, non basta al satellite, che evidentemente cerca il colpaccio: e c’è riuscito!! Attraverso le rilevazioni chimiche della sonda Cassini (che staziona permanentemente nel sistema saturniano), gli scienziati hanno ipotizzato la presenza di un oceano salato sotto la fredda superficie di Encelado.

Encelado: fuoriuscitra di materiale dal Polo Sud - Credits: NASA-JPL-Space Science Institute
Encelado: fuoriuscita di materiale dal Polo Sud - Credits: NASA-JPL-Space Science Institute

Come mostrato dalla foto qui sopra (e come è noto da tempo agli scienziati), dal Polo Sud del satellite fuoriescono dei pennacchi di vapore; le polveri che si spargono nello spazio sono state analizzate dagli strumenti della Cassini, che hanno scoperto la presenza di sodio in queste polveri. Una presenza modesta a dire il vero, ma più ci si avvicina a Encelado, più l’abbondanza di questo elemento aumenta e abbiamo anche  la presenza di potassio in corrispondenza ai punti di fuoriuscita del materiale.

Frank Postberg, del team della Cassini presso l’Università di Heidelberg, Germania ha detto: “L’unico modo ovvio per avere un deflusso costante di granelli di sale che fuoriesce attraversando il ghiaccio dalla superficie, è di immaginare un bacino salato sotto la fredda crosta di Encelado!”

Già nel 2009 erano stati studiati questi granelli contenenti sale e si era notato come questi andassero a depositarsi nell’anello più esterno di Saturno (l’anello E); la relazione però con un oceano salato sotto la superficie era allora azzardata, in quanto mancavano prove sostanziali per suffragare questa teoria.

Encelado ripreso dalla Cassini (in falsi colori) - Credits: NASA/JPL
Encelado ripreso dalla Cassini (in falsi colori) - Credits: NASA/JPL

Quando la Cassini effettuò i due flyby previsti su Encelado, gli analizzatori chimici della sonda registrarono dati importanti che dimostrano come il materiale appena espulso dal satellite (e che andava a cozzare contro la Cassini) contenesse molto più sale del previsto. La velocità del materiale era compresa fra i 23.000 e le 63.000 km/h. I rilevatori della sonda hanno constatato che nel momento dell’impatto, i granelli si vaporizzavano istantaneamente. La sensibilità degli strumenti, separava i vari costituenti dei granelli quando questi finivano in piccole nuvolette contro la sonda; quello che si è capito analizzando i dati raccolti, è che vi è uno strato d’acqua fra il nucleo roccioso del satellite e la superficie ghiacciata a una profondità di 80 km.

Nella parte più bassa di questa riserva d’acqua sotterranea, l’erosione delle rocce da parte del moto del liquido, permette al sale di sciogliersi all’interno del fluido stesso, che pian piano si fa strada fra le feritoie del ghiaccio soprastante, fino a quando non sgorga all’esterno come un vero geyser. La dispersione di materiale liquido nello spazio da parte di Encelado è davvero imponente: 200 kg di vapore acqueo al secondo; il fatto che i punti di uscita non si siano ancora chiusi sotto l’effetto del freddo ghiaccio, permette di avvalorare la tesi dell’oceano sotto la superficie, il quale ha bisogno di essere esteso per continuare a fare defluire materiale e non congelarsi poco dopo.

Encelado ripreso dalla Cassini - Credits: NASA/JPL
Encelado ripreso dalla Cassini - Credits: NASA/JPL

Se tutto questo non bastasse agli scienziati, per avvalorare la tesi dell’oceano salato sotto questa luna, da un flyby del 2010 si sono misurati diversi getti e si è notato come la composizione di questi elementi cambi dal momento a cui viene eiettata fuori (a una velocità di 5-8 volte la velocità del suono) rispetto alla loro composizione quando raggiungono l’anello E. (Fonte: jpl.nasa.gov)

VARIE ED EVENTUALI:

1) Il 22 giugno 1978 veniva scoperto Caronte, il satellite più importante del pianeta nano Plutone. A scovarlo fu l’astronomo americano James Christy. Caronte ruota intorno a Plutone, come la Luna fa con la Terra: mostrando sempre la stessa faccia. Ma (unico fra i corpi maggiori del Sistema Solare) anche Plutone rivolge sempre la stessa faccia a Caronte, in un movimento sincrono doppio! La nascita del satellite, pare sia attribuito a un impatto catastrofico fra il pianeta nano e un corpo di grandezza importante che lo abbia generato (con i resti lasciati dopo l’impatto). Gli altri due satelliti certi di Plutone sono Idra e Notte.

Plutone e Caronte visti da Hubble - Credits: ESA/NASA /Hubble
Plutone e Caronte visti da Hubble - Credits: ESA/NASA /Hubble

2) MARK KELLY LASCIA LA NASA: l’astronauta americano, comandante dell’Endeavour nell’ultima missione STS 134 ha dichiarato di volersi ritirare sia dall’agenzia spaziale americana che dalla US Navy. La scelta nasce dal fatto di voler restare accanto alla moglie convalescente, la senatrice Gabrielle Gifford vittima dell’attentato a Tucson nel gennaio di questo anno. Kelly non esclude un eventuale ritorno un domani…non è una addio definitivo al mondo dello spazio, ma per ora le priorità famigliari sono più importanti! (Fonte: NASA)

Mark Kelly e Gabrielle Gifford - Copyright degli aventi diritto
Mark Kelly e Gabrielle Gifford - Copyright degli aventi diritto

3) La crew STS 135 pronta al decollo del 8 luglio con Space Shuttle Atlantis; l’ora del lift off è prevista alle 17.26 ora italiana. Se questa data di lancio non dovesse essere quella buona, allora si ha tempo fino al 10 luglio per una riprogrammazione del lancio. Ecco chi sono i 4 membri dell’equipaggio scelti per l’ultimo volo dello SPACE SHUTTLE PROGRAM.

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4) Nuova importante scoperta del Telescopio Herschel. Un anello di materiale fredda, circonda la parte centrale della Via Lettea; per noi che lo osserviamo dalla terra, ha una forma a 8 rovesciato (il simbolo dell’infinito matematico per intenderci), ma in realtà, se lo guardassimo dall’alto, vedremmo un cerchio.

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Ma chi è Herschel? Il lavoro del Telescopio Herschel, uno splendido strumento che vede nell’infrarosso.

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Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI.

Francesca