LE GALASSIE CHE INVECCHIANO PRECOCEMENTE

Un nuovo studio ha rivelato che alcune galassie possono morire presto perché il gas di cui hanno bisogno per fare nuove stelle viene improvvisamente espulso.

La maggior parte delle galassie smettono di crescere quando la materia prima (gas e polveri) viene a mancare; solitamente accade nel corso di miliardi di anni. Tuttavia, alcune galassie sembrano morire giovani, e questo avviene quando la galassia allontana il gas di cui hanno bisogno nella fase iniziale, spingendolo fuori nel mezzo intergalattico.

Ci sono due tipi principali di galassie: galassie ‘blu’ che stanno ancora formandosi e la loro attività produce nuove stelle e le galassie ‘rosse’ che hanno smesso di crescere. La maggior parte delle galassie effettua questo passaggio dal blu al rosso lentamente; il tutto si completa dopo più due miliardi di anni, ma alcune di queste transizioni avvengono improvvisamente e dopo meno di un miliardo di anni, alcune di queste galassie, appaiono già vecchie. Un miliardo di anni in termini cosmologici non è molto.

Galassia J0836 - Credits: The International Centre for Radio Astronomy Research
Galassia J0836 – Credits: The International Centre for Radio Astronomy Research

La natura dell’espulsione di questo gas non è del tutto compresa. Secondo Ivy Wong dalla University of Western Australia: “Una possibilità è che potrebbe essere un getto espulso da un supermassiccio buco nero al centro della galassia“.

Un’altra possibilità è che il gas sia stato strappato da una galassia vicina, ma le galassie studiate erano isolate e non avevano intorno potenziali “scippatori ” di gas.

Il gruppo di Wong ha analizzato quattro galassie che dovrebbero trovarsi al culmine della loro produzione stellare e invece mostrano i segni evidenti del loro precoce invecchiamento. Tutte e quattro mostrano di aver già espulso quasi tutto il gas necessario alla formazione di nuove stelle.

Le quattro galassie analizzate dal team di Wong
Le quattro galassie analizzate dal team di Wong

La speranza dei ricercatori è ora di poter osservare con telescopi più potenti questo fenomeno di espulsione anticipata del gas; il professor Kevin Schawinski del Swiss Federal Institute of Technology e co-autore dello studio ha aggiunto: “Abbiamo selezionato quattro galassie proprio nel momento in cui il gas sta lasciando la galassia. È stato davvero sorprendente vedere che ciò che è stato previsto è esattamente ciò che sta accadendo“.

(Fonte: cosmosup.com )

Varie ed eventuali.

1. La galassia deformata NGC 7714 è una galassia che si trova a 100 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione dei Pesci. L’immagine mostra come questa galassia stia subendo gli effetti mareali dell’incontro ravvicinato con un’altra galassia (in questo caso NGC 7715 che non si trova nel campo visivo di questa foto).

Galassia a spirale NGC 7714 - Credits: NASA
Galassia a spirale NGC 7714 – Credits: NASA

L’alone giallastro è formato da stelle come il nostro Sole, mentre i pennacchi blu sono formati da stelle giovani e calde. Sulla sinistra della foto, non inquadrato in questo scatto, è presente il ponte di gas e materia che unisce NGC 7714 a NGC 7715.

Galassia a spirale NGC 7714 e l'interazione con NGC 7715 - Credits: Adam Block-NOAO-AURA-NSF
Galassia a spirale NGC 7714 e l’interazione con NGC 7715 – Credits: Adam Block-NOAO-AURA-NSF

Questa interazione fra le due galassie, che ha portato alla perturbazione delle strutture, è iniziata fra i 100 e i 200 milioni di anni fa.

(Fonte: nasa.gov )

2. Il telescopio spaziale Hubble è uno strumento importantissimo nello studio dell’Universo. Quest’anno 2015, Hubble compirà i suoi 25 anni nello spazio. Dall’ultimo intervento avvenuto nel 2009, Hubble non ha più presentato problemi e un’analisi fatta 2013 sui sistemi e gli strumenti a bordo del telescopio, hanno permesso di determinare che Hubble potrà lavorare ancora efficacemente fino al 2020.

Foto del telescopio spaziale Hubble in orbita - Credits: NASA-ESA
Foto del telescopio spaziale Hubble in orbita – Credits: NASA-ESA

Questa notizia permette di poter attendere in relativa tranquillità la messa in orbita del successore di Hubble ovvero il James Webb Space Telescope (JWST), che permetterà di andare ancora più a fondo nella visione dell’Universo, aiutandoci a capire le dinamiche evolutive del Cosmo.

Rappresentazione delle varie parti del James Webb Space Telescope (JWSP) - Credits: NASA
Rappresentazione delle varie parti del James Webb Space Telescope (JWSP) – Credits: NASA

Se i tempi di lancio di JWST verranno rispettati, i due telescopi potranno lavorare insieme per almeno il primo anno (se non anche il secondo) della messa in orbita di Webb.

(Fonte: space.com )

Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI

Francesca