TE LO DO’ IO IL PIANETA!!!!

E’ sempre emozionante osservare nel dettaglio dischi di materia attorno ad altre stelle. Il Telescopio Subaru, lo ha fatto puntando la sua strumentazione sulla stella HR 4796A nella Costellazione del Centauro, a 237 anni luce da noi.

La stella HR 4796 A e il disco di materia - Credits: Subaru Telescope
La stella HR 4796 A e il disco di materia - Credits: Subaru Telescope

HR 4796A è una stella molto più giovane del Sole; infatti ha solo 8/10 milioni di anni! Osservare questo tipo di formazioni di dischi di materia attorno a una stella giovane, ci possono aiutare a comprendere meglio il meccanismo che porta questi dischi a formare una “corte” di pianeti attorno alla loro stella!

La misurazione dell’orbita di questo anello, ha portato al sorprendente risultato di una dimensione doppia rispetto all’orbita del nostro Plutone e alla curiosa scoperta della rotazione dell’anello di materia sul proprio asse. La spiegazione di questo comportamento anomalo del disco, la si potrebbe trovare nella presenza di un pianeta (o più d’uno) nella zona interna dell’anello; questi pianeti hanno con il tempo causato forti “scossoni ” al disco, tanto da modificarlo leggermente nel suo assetto! Momentaneamente, però, non è ancora stata data la notizia della presenza certa di pianeti attorno a questa stella; forse perchè si tratta di pianeti piccoli, che ancora sfuggono alle nostre strumentazioni.

La composizione di questi dischi di materia, ci aiuta a comprendere anche le fasi evolutive di questi “prodotti di scarto” della formazione stellare: la materia che non è servita (perchè in eccesso) alla formazione della stella, resta attorno ad essa, ruotando in un disco che si aggrega in componenti sempre maggiori a causa degli attriti e scontri fra le sue parti. I planetismi (ovvero i corpi minori che non si sono sviluppati in pianeti veri e propri), passano la loro vita iniziale scontrandosi, sbattacchiati di qua e di là dal forte vento stellare e dalle interazioni gravitazionali di pianeti neonati! Il fatto che in certe stelle non vi sia la dissoluzione completa dei queste polveri anche milioni di anni dopo l’accensione della stella, potrebbe essere proprio ricondotto a questo motivo: continui scontri fra i corpi del disco, generano continua polvere interplanetaria! (Fonte: naoj.org/Pressrelease)

PIU’ PIANETI CHE STELLE!

Sembra questo l’assunto di in questi giorni; lo possiamo trovare nei vari comunicati stampa della NASA con Hubble, Kepler e chissà cos’altro ancora ci devono dire gli astronomi che erano riuniti a convegno in questi giorni (American Astronomical Society)!  Resta il fatto che …finalmente la notizia è arrivata…le osservazioni di Kepler hanno confermato la presenza di tre pianeti di tipo roccioso e di dimensione inferiore alla nostra Terra!

Piccolo schema dei pianeti più piccoli fin'ora scoperti - Credits: NASA/JPL
Piccolo schema dei pianeti più piccoli fin'ora scoperti - Credits: NASA/JPL

Nel dettaglio i tre piccoli “pianetin” ruotano attorno a una sola stella, la nana rossa KOI-961 e le loro dimensioni vanno dal più piccolo 0.53 volte la Terra a 0.73 quello mediano a 0.78 il più grande! La loro temperatura però, si stima essere superiore ai 200° C a causa della loro estrema vicinanza alla stella madre, quanto basta per escludere a priori la presenza di acqua sui tre corpi!

Questa vicinanza alla loro stella, rende molto stretta l’orbita che è pari a meno di due giorni per il più lento!

John Johnson (ricercatore principale della di ricerca della NASA Exoplanet Science Institute presso il California Institute of Technology di Pasadena), ha dichiarato: “Questo è il più piccolo sistema solare scoperto finora! In realtà è più simile al sistema gioviano e alle sue lune in scala, rispetto a qualsiasi altro sistema planetario. La scoperta è un’ulteriore prova della diversità dei sistemi planetari nella nostra galassia.” Le nane rosse come KOI-961, sono il tipo più comune di stelle nella nostra galassia, la Via Lattea.

Siamo a oltre 700 pianeti extrasolari confermati e solo pochi sono di tipo roccioso, ma Kepler ha migliaia di candidati ancora da accertare. Le osservazioni fatte dal telescopio della NASA hanno fruttato molti dati e lavorare su questi per confermarne buona parte, è il lavoro degli astronomi di questo settore; le soprese quindi non sono da escludere per il futuro! Come già scritto in altri post di questo blog, più passa il tempo di osservazione dei telescopi come Kepler, meglio è! Pianeti con transiti molto lunghi necessitano di molto tempo per essere confermati!

Come più volte accennato, queste scoperte sono frutto di un lavoro di gruppo, non solo per i team di astronomi, ma anche per gli strumenti: hanno infatti concorso alla conferma dei dati pubblici di Kepler, sia il California Institute of Technology di Pasadena (California), che l’Osservatorio di Palomar di San Diego, che WM Keck Observatory sulla cima di Mauna Kea alle Hawaii. Perchè un pianeta sia confermato tale, si ricorda che deve essere osservato almeno per tre transiti davanti alla sua stella madre!

“Gli astronomi hanno appena iniziato a confermare migliaia di candidati pianeti scoperti da Kepler!” ha dichiarato Doug Hudgins, del programma Kepler e scienziato della NASA a Washington. “Trovarne uno piccolo come Marte è incredibile e suggerisce che ci possono essere tantissimi pianeti rocciosi e di taglia piccola intorno a noi.”

Kepler ha fino a oggi monitorato costantemente ben 150.000 stelle! Se il conteggio dei pianeti confermati è di soli 700 (e non tutti scoperti da Kepler), più si andrà avanti , più ci saranno sorprese emozionanti là fuori! (Fonte: nasa.gov/mission_pages)

Varie ed eventuali.

1. Perchè  Plutone non è un pianeta? Un video interessante che ci spiega visivamente un pò di cose su questo nostro corpo celeste.

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2. Come si diventa ASTRONAUTA? Intervista a Samantha Cristiforetti.

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Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI.

Francesca