IL PROCESSO METABOLICO DI UN BUCO NERO

ATTENZIONE! INFORMAZIONE IMPORTANTE: MARTEDI’ 8 NOVEMBRE PRESSO IL PLANETARIO DI MILANO ALLE ORE 21.00, SAMANTHA CRISTOFORETTI (LA NOSTRA ASTRONAUTA) TERRA’ UNA CONFERENZA!

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La lenta digestione di un buco nero.

Non è mai bello osservare in dettaglio la digestione di chi ha mangiato, ma in questo caso la scienza aveva la necessità di capire cosa succede a un buco nero dopo il suo pranzo, oserei dire, stellare.

Due telescopi sono stati puntati sulla sorgente a raggi X e gamma GX 339-4, per osservare  e studiare i frequenti getti di alta energia che questo corpo celeste spesso ha. GX 339-4 si trova nella Costellazione dell’Altare a 20.000 anni luce da noi.

Rappresentazione artistica di un buco nero - Copyright degli aventi diritto
Rappresentazione artistica di un buco nero - Copyright degli aventi diritto

GX 339-4 è stato spesso osservato per i suoi outburst (getti ad alta energia nella banda gamma e X): il fenomeno prende origine dalla materia che il buco nero sta tutt’ora strappando a una stella che le si è avvicinata troppo; la materia spiraleggia attorno al buco nero fino a quando non viene fagocitata da quest’ultimo, una parte di questa materia però, viene espulsa a velocità relativistiche (cioè prossime alla velocità della luce) portando con se altissime energie, questo è il fenomeno dell’outburst!

L’osservazione di questo buco nero è stata fatta sia nel visibile che nell’infrarosso contemporaneamente!! Per l’osservazione ottica ha contribuito  REM (Rapid Eye Mount), mentre per quella all’infrarosso si è utilizzato WISE (Wide-filed Infrared Survey Explorer) a una frequenza nel medio infrarosso (tra i 3 e i 22 micron).

L’utilizzo di REM è indicato per i puntamenti veloci, infatti gli outburst non sono prevedibili, il che significa che bisogna essere vigili e rapidi nel momento in cui si regista un picco di luminosità! L’osservazione ottica ha nuovamente messo in evidenza come l’ausilio di un telescopio a infrarosso possa studiare meglio questi fenomeni relativistici legati ai buchi neri. Paolo D’Avanzo (Osservatorio di Brera) coautore dell’articolo.”Lo studio di questi getti relativistici è certamente uno degli argomenti più interessanti dell’astrofisica degli oggetti compatti.”

I dati raccolti da WISE hanno dello stupefacente, dato che ciò che il telescopio ha osservato, non è la parte terminale del getto, ma la base! La larghezza alla fonte di questo outburst è stata stimata in 24.000 km, ma non solo:  l’emissione infrarossa ha mostrato una grande variabilità di tempo che va da 11 secondi a poche ore, questo fa pensare che le dimensioni della base del getto possono variare anche fino a 10 volte.

L’osservazione di WISE nell’esatto periodo in cui l’outburst aveva origine, ha permesso di rendere più omogeneo il quadro relativo alla dinamica della digestione di un buco nero e di come la materia che vi ricade all’interno venga indotta a comportarsi dalle incredibili forze a cui è sottoposta. (Fonte: media.inaf.it e aanda.org)

Varie ed eventuali.

1. Intervista a Giovanni Bignami, accademico dei Licei, membro dell’Accademia di Francia e Presidente del Comitato mondiale per la ricerca spaziale, è tra gli scienziati più autorevoli nel settore della ricerca astrofisica e della ricerca spaziale.

2. Interessantissimo video sul convegno “Esplorazione dell’universo: le nuove frontiere“; la manifestazione si è tenuta il 13 Aprile 2005 a Venezia presso l’Istituto Veneto di Scienze, ma è stato caricato da poco in internet e mi sembrava interessante proporvelo.

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3. URANIA. TG di Astronomia e Astronautica: il Sole che verrà.

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4. Sta arrivando l’asteroide 2005 YU55, che passerà vicino alla Terra a una distanza di poco inferiore a quella della Luna (precisamente a 330.000 km). Il suo momento di massimo avvicinamento sarà l’8 novembre 2011. Attraverso l’uso dei radiotelescopi, sarà possibile ricostruire la forma dell’asteroide con un margine d’errore di soli 4 m. Gli impulsi radio verranno inviati e poi riflessi dall’asteroide; ritornando a terra, gli impulsi saranno ricevuti dalle fonti che li hanno emessi, determinando così la forma di 2005 YU55. Verranno anche usati telescopi all’infrarosso e nel visibile per determinarne la composizione e la traiettoria dell’asteroide.

Asteroide 2005 YU55 - Credits: NASA-Cornell-Arecibo
Asteroide 2005 YU55 - Credits: NASA-Cornell-Arecibo

5. E’ terminata la missione Mars500, ovvero una simulazione da terra di un volo su Marte! Sei volontari fra cui l’italo colombiano Diego Urbina, hanno vissuto per 17 mesi chiusi in un simulatore di volo nello spazio, messi nella condizione di effettuare un ipotetico sbarco su Marte e poi fatti “ritornare” verso la Terra, su cui sono ipoteticamente sbarcati questa settimana. Questa simulazione ha messo in luce gli aspetti legati all’isolamento e alle difficoltà che si dovrebbero affrontare durante un viaggio al pianeta rosso, primo fra tutti l’aspetto psicologico di una situazione tanto estrema; è stato anche messo in risalto come questo tipo di missione potrebbe essere fattibile sotto l’aspetto dello stress umano. BENTORNATI!

Missione Mars500 - Credits: ESA
Missione Mars500 - Credits: ESA

Dal Cosmo è tutto……..CIELI SERENI.

Francesca