ULTIMA THULE, UNA SORPRESA CONTINUA

Ultima Thule non somiglia né a un pupazzo di neve né a un’enorme provola. Il fatto che la prospettiva delle prime immagini ci avesse dato l’idea di un oggetto formato da due corpi sferici in contatto è di fatto errata; dopo aver visionato alcune foto del fly-by, ci dimostra una volta ancora come sia importante l’esplorazione ravvicinata dei corpi celesti alla nostra portata.

New Horizons ha preso questa immagine di Ultima Thule il 1 gennaio 2019, da una distanza di 8.862 chilometri. A sinistra: una “media” di 10 foto scattate dalla Long Range Reconnaissance Imager (LORRI); la mezzaluna è sfocata perché durante questa scansione rapida è stato utilizzato un tempo di esposizione relativamente lungo per aumentare il livello del segnale della videocamera. A destra: una versione elaborata più nitida dell’immagine, che rimuove l’effetto movimento. – Credits:: NASA / Johns Hopkins Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute / National Optical Astronomy Observatory

Le ultime foto di Ultima Thule scattate dalla sonda New Horizons della NASA  durante l’epico sorvolo del 1° gennaio 2019, rivelano che l’oggetto è molto più piatto di quanto gli scienziati pensassero; l’annuncio è stato dato dai membri della missione l’8 febbraio 2019.

Ci siamo fatti un’idea di Ultima Thule sulla base del numero limitato di immagini ricevute nei giorni del flyby, ma  più arrivavano i dati, più la nostra visione cambiava in modo significativo“, ha detto il principal investigator di New Horizons, Alan Stern, del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado.

Sarebbe più vicino alla realtà dire che la forma di Ultima Thule è più piatta, come una frittella“, ha aggiunto Stern. “Ma ancora più importante, le nuove immagini stanno creando enigmi scientifici sul modo in cui un tale oggetto potrebbe anche essersi formato. Non abbiamo mai visto qualcosa di simile in orbita attorno al Sole.”

Le vecchie ricostruzioni (in alto) e le nuove (in basso) del modello di Ultima Thule, che la sonda New Horizons della NASA ha sorvolato il 1 gennaio 2019. I membri della missione inizialmente pensavano che Ultima Thule assomigliasse a un pupazzo di neve, ma ora credono che l’oggetto sia più piatto del previsto; le linee blu tratteggiate rappresentano l’incertezza della forma, indicando che Ultima Thule potrebbe essere più piatta o meno piatta di come è raffigurata in questa immagine – Credits: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute

La missione New Horizon (costata 720 milioni di dollari) è stata lanciata nel gennaio 2006, inizialmente con l’intento di eseguire il primo flyby della storia con il nano pianeta Plutone. La sonda ha raggiunto il suo obbiettivo nel luglio 2015, rivelando che il pianeta nano è di fatto un mondo spettacolare e variegato, con paesaggi sorprendentemente vari e aspri.

New Horizons ha quindi riorganizzato la sua missione estendendola, e puntando al sorvolo ravvicinato di Ultima Thule, ufficialmente noto come MU69 2014 . Questo oggetto è lungo circa 34 chilometri e dista da Plutone 1,6 miliardi di km (dalla Terra è attualmente a 6,6 miliardi di km).

Le immagini iniziali prese durante l’approccio di New Horizons, suggerivano che Ultima Thule avesse la forma di un pupazzo di neve. Ma quell’impressione cambiò poco; prima dell’approccio all’oggetto alla minima distanza, che avvenne poco dopo la mezzanotte di capodanno 2019 e portò la sonda a soli 3.540 km dal misterioso corpo. Le foto scattate in quel periodo indicavano che Ultima Thule era composta da due lobi, entrambi apparentemente di forma sferica (o così ci apparvero). Il colore della superficie sembrava di una tonalità decisamente rossastra.

Questa prima foto a colori dell’oggetto della cintura di Kuiper, Ultima Thule rivela il colore rosso dell’oggetto visto dalla sonda spaziale New Horizons della NASA da una distanza di 137.000 chilometri durante un sorvolo del 1° gennaio 2019. Da sinistra a destra: un’immagine a colori migliorata, un’immagine in bianco e nero a risoluzione più elevata e una sovrapposizione che combina entrambi in modo più dettagliata -Credits: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute

Ma le immagini appena rilasciate hanno costretto a un ripensamento. New Horizons ha scattato le foto a lunga esposizione (circa 10 minuti) dopo l’approccio più vicino all’oggetto; la struttura centrale nella sequenza è stata scattata da una distanza di 8.862 km, secondo quanto affermato dai membri della missione.

Le nuove immagini sono state catturate da una diversa angolazione rispetto alle foto che suggerivano una forma a pupazzo di neve, e mostrano il profilo di Ultima Thule rispetto a un certo numero di stelle dello sfondo. Notando quale di queste stelle è scoparsa quando Ultima le ha oscurate, gli scienziati della missione sono stati in grado di tracciare la forma dell’oggetto (sorprendentemente meno arrotondata e più piatta del previsto).

Questa è davvero un’incredibile sequenza di immagini, presa da una sonda spaziale che esplora un piccolo mondo a 6,6 miliardi di km di distanza dalla Terra“, ha detto Stern . “Nulla di tutto questo è mai stato osservato prima.

Le nuove immagini sono le ultime in ordine di tempo rilasciate da New Horizons, ma ci vorranno un totale di circa 20 mesi perchè la sonda invii a casa tutte le sue immagini e misurazioni del flyby, secondo le previsioni dei membri del team di missione.

E Ultima Thule potrebbe non essere il bersaglio finale del veicolo spaziale. New Horizons è in buona salute e ha abbastanza carburante da poter avvicinare un altro corpo distante, sempre che la NASA conceda un’altra estensione di missione, ha detto Stern. L’attuale missione è estesa fino al 2021.

(Fonte: space.com )